La gravidanza è un periodo che provoca svariati cambiamenti fisici, psicologici ed emotivi. Un figlio, per quanto possa essere
stato desiderato, porta sempre ad una rottura dell’equilibrio e della stabilità che la famiglia era riuscita a raggiungere.
Il passaggio da coppia a famiglia può portare a dei momenti di crisi caratterizzati da attimi di sconforto, frustrazione e difficoltà.
Nessuno nasce genitore, e a volte capita che i consigli che offrono parenti e amici non funzionano, perché non adatti alla propria
situazione o perché semplicemente non siamo tutti uguali, ognuno di noi infatti possiede una propria storia sia individuale che di coppia.
L’arrivo di un bambino, dunque, anche se è simbolo di gioia e felicità, porta anche cambiamenti a livello ormonale e relazionale,
è dunque importante per i neo genitori avere la possibilità di essere ascoltati da qualcuno che li lasci parlare senza interromperli,
da qualcuno che è lì appositamente per loro, poiché iniziare a parlare del problema e condividerlo
pone la base per la sua gestione e risoluzione.
E’ utile rivolgersi allo psicologo quando:
- Si è confusi rispetto al proprio ruolo genitoriale
- Ci si sente inadeguati rispetto al proprio ruolo
- Sono presenti sentimenti di ansia, rabbia, paura, colpa…
- Si pensa di non possedere gli strumenti adeguati per educare al meglio il proprio figlio
Il supporto psicologico è d’aiuto soprattutto a quelle mamme e papà che si trovano in un momento di confusione, ansia, paura.
Verrà data loro la possibilità di esprimere i propri timori all’interno di un contesto accettante e non giudicante che può aiutarli a stare meglio
sia con se stessi che con i propri figli. E’ bene sottolineare questo ultimo punto, poiché il benessere dei genitori è strettamente collegato con quello dei figli,
le mamme e i papà sono dei punti di riferimento per i loro piccoli e questi sono in grado di percepire (anche in tenera età) se c’è qualcosa che non va,
“ i bambini assorbono le preoccupazioni dei genitori, spesso a nostra insaputa (…) e avvertono istintivamente ogni crisi in famiglia,
anche se non ne capiscono appieno le implicazioni” (Nolte & Harris).
L’obiettivo primario è dunque quello di riuscire a potenziare le risorse dei genitori, che spesso sono presenti,
ma che purtroppo si fa fatica a vedere, in modo tale da riuscire a gestire il momento di difficoltà.