Il training autogeno è uno strumento che permette di trovare – ritrovare se stessi attraverso una distensione profonda
che produce una maggiore consapevolezza e accettazione di sé. Il termine training (dal greco autos-genos) significa allenamento
che si genera da sé, infatti questa tecnica, dopo una fase guidata di apprendimento, può essere praticata in autonomia;
viene dunque eliminata qualsiasi dipendenza esterna da parte dell’operatore.
Diventa così autosuggestione e non più eterosuggestione.
Questa tecnica ci aiuta a sviluppare le potenzialità che tutti possediamo, ma che non sempre utilizziamo nel migliore dei modi,
basandosi sul rapporto fondamentale che c’è tra mente e corpo. L’individuo tende spontaneamente verso l’armonia e i sintomi,
come per esempio l’ansia, sono l’espressione di uno squilibrio in cui la persona si è venuta a trovare.
Usando il training autogeno è possibile far si che il proprio organismo recuperi l’equilibrio originario tornando
alla bionomia, ossia all’ordine naturale delle cose, dal un punto di vista psicosomatico, psichico ed esistenziale.
Il rilassamento può essere considerato uno strumento efficace nel mantenimento e nel recupero del proprio equilibrio personale.
Riducendo le resistenze, ascoltando in modo profondo se stessi e accettando passivamente ciò che accade, il nostro organismo
tende a tornare in modo spontaneo all’autoregolazione.
Il training autogeno è composto da sei esercizi fondamentali che permettono di raggiungere uno stato di rilassamento
profondo e di benessere. Gli esercizi sono preceduti dall’induzione della calma, che permette di sgomberare la mente e ascoltare
successivamente ciò che il nostro corpo ci dirà.
Gli esercizi vengono svolti in un ordine preciso, si inizia con quelle sensazioni che sono più vicine alla nostra coscienza
e dunque più facili da percepire (pesantezza e calore), successivamente si passa al cuore e al respiro
(recupero del regolare ritmo cardiaco e respiratorio), poi al plesso solare (recupero della normale funzionalità
dell’apparato digerente) per giungere infine alla mente fresca (recupero della tranquillità e del benessere).
Il training autogeno può essere utilizzato sia in contesti clinici,
dunque come forma di psicoterapia che in contesti non clinici come:
- Con i bambini, soprattutto in presenza di disturbi come: asma, disturbi cardiaci dovuti all’ansia, disturbi intestinali,
enuresi, difficoltà ad addormentarsi, iperattività e difficoltà scolastiche;
- Nello sport: aiuta ad abbassare l’ansia e controllare i sintomi più frequenti come la tachicardia; è molto utile anche
per migliorare la concentrazione e gestire le emozioni;
- Nel lavoro può essere vantaggioso per raggiungere migliori risultati sforzandosi di meno grazie al acquisizione
di una maggiore concentrazionee una visione più rilassata della vita;
- Nella gravidanza e nella profilassi al parto, sono stati riscontrati notevoli risultati soprattutto per quanto riguarda la riduzione della
percezione del dolore, disturbi circolatori e disturbi del sonno.
I benefici del training possono essere permanenti se l’esercizio viene ripetuto con una certa quotidianità,
inoltre non ha effetti collaterali indesiderati, infatti non crea dipendenza, ma piuttosto esalta l’autonomia dell’individuo